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Il nido famiglia: gestione professionale

Superare con professionalità un sopralluogo Ats – Controllo e Vigilanza

Il nido famiglia è soggetto al controllo del Comune e dell’Ats che verificano il possesso e il mantenimento dei requisiti di esercizio.

La normativa di riferimento in Lombardia ricordo essere la D.G.R. n. VII/20588 del febbraio 2005.

Concretamente vuol dire che periodicamente si presentano alla porta due funzionari per il sopralluogo ispettivo.

Proprio un mesetto fa ho ricevuto l’ultimo in termini cronologici. Devo dire che si tratta sempre di persone molto professionali e corrette, gentili ma rigorose, come è bene che sia.

I controlli vertono, come dicevo, sulla verifica del possesso dei requisiti minimi d’esercizio gestionali e organizzativi previsti dalla normativa in vigore, i funzionari si presentano senza alcun preavviso. Semplicemente suonano alla porta mentre state badando ai vostri piccoli utenti, tra bronci, corsette, pasta di sale, pappe e tutto il resto. Con due occhi dovrete continuare ad accudire il gruppo e con gli altri due darete retta ai funzionari.

Riassumo quanto verificato:

  1. Denominazione e dati dell’UdO (Unità d’Offerta)- è bene famigliarizzare con le sigle!
  2. CPE (Comunicazione Preventiva d’Esercizio) – deve essere esibita.
  3. Verifica forma giuridica dell’Ente Gestore e dati del legale rappresentante (carta d’identità e codice fiscale). Ai sensi della normativa infatti il nido famiglia deve essere gestito da un’associazione senza fini di lucro, o in generale da un’organizzazione di privato sociale no profit di famiglie che concordano una modalità organizzativa di cura dei propri bambini.
  4. Verifica dei requisiti dei locali: deve trattarsi di civile abitazione.Ricordo che la legge non prevede metratura minima, requisiti per il bagno o la cucina, spazi esclusivamente dedicati, ma solo che si tratti di un’abitazione.Ovviamente viene osservato il decoro degli ambienti e l’organizzazione degli spazi.
  1. Verifica dei requisiti organizzativi condivisi dalle famiglie dei bambini iscritti:
  • numero di bambini presenti e iscritti. La normativa parla di massimo 5 bambini nella fascia 0-3 anni in compresenza, compresi eventuali figli propri. Il controllo verte soprattutto a verificare che non si tratti di un micro-nido mascherato.
  • orari di frequenza.
  • calendario di apertura del nido famiglia.
  • indicazione di chi si prende cura dei bimbi.
  • indicazioni sulla preparazione dei pasti. Le modalità sono due: o la famiglia prepara per il proprio bambino il pasto o è la tagesmutter che cucina.
  • proposta educativa concordata.
  • evidenze di una vita “associativa”: momenti di incontro tra famiglie, di scambio e confronto, ecc.

È redatto un verbale della visita e rilasciata una copia firmata.

Esito del sopralluogo: tutto ok!…. 😉 e magari troviamo il modo di farlo sapere alle mamme dei nostri bambini.

Il punto chiave è quello di verificare che sia rispettato il principio ispiratore della legge istitutiva del nido famiglia, che prevede la possibilità per le famiglie di “realizzare forme di auto-organizzazione e mutualità famigliare” (art. 4 L.R. 23/1999), “scegliendo il modello educativo e gestionale, assumendosene in toto la responsabilità” (D.G.R. n. VII/20588 feb 2005).

Ma nel mentre che fine ha fatto il mio gruppo di bimbi? Anche una visita ATS può trasformarsi in un’attività giornaliera. Come professioniste possiamo scegliere se vivere il controllo come una fastidiosa interruzione del nostro lavoro o come una fantastica opportunità per coinvolgere i bambini nelle cose dei grandi. Per loro questi signori che girano per casa sventolando fogli con l’aria molto seria possono essere un affascinante diversivo, una calamita che attira tutta la loro attenzione. Loro ci guardano e rispondono, e se ci sentiranno serene si lasceranno coinvolgere da ciò che succede intorno a loro.

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Affronteremo le tematiche che è necessario conoscere o approfondire per una gestione professionale del tuo nido famiglia.