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Marketing per l’impresa sociale

Il caso Nidi Famiglia Associati, se ne parla a scuola!
tratto da:

Un demone senza colpa
I principi del counseling rogersiano applicati al marketing per l’imprenditorialità sociale

di Andrea Fossati, Professional Counselor, www.flashcounseling.com

 

È possibile un marketing per l’impresa sociale? Uno sguardo alla realtà in cui viviamo potrebbe far vivere una sensazione di impotenza e sconforto a chiunque abbia in sé il seme della sensibilità e dell’attenzione al prossimo. Tuttavia abbiamo visto come l’unica certezza su cui l’uomo possa fare affidamento è l’ineluttabilità del cambiamento. Non ci è dato sapere né dove stiamo andando, né quando ci arriveremo, tuttavia non credo sia tanto importante focalizzarsi sul fatto che alcune previsioni socio economiche possano avverarsi oppure no, quanto il prendere consapevolezza che l’evoluzione futura è frutto delle nostre scelte, qui e ora.

Nella prospettiva di un mondo economicamente più maturo di quello attuale, frutto della nostra esperienza di consumatori e lavoratori, saranno probabilmente premiate quelle aziende capaci di portare un contributo concreto al benessere dell’individuo e alla società nel suo complesso, incarnando nei valori d’impresa un modo di essere coerente con una società più responsabile. In questo scenario sarà utile sviluppare pratiche e tecniche di comunicazione che si rivolgano alle parti evolutive della persona, superando quegli atteggiamenti manipolativi oggi ancora largamente diffusi.

Questa tesi va proprio in questa direzione, partendo dalla sensazione che il marketing, così come oggi comunemente inteso, non sia adatto ad essere utilizzato da coloro che, andando oltre le logiche del profitto nel breve periodo, si ponessero come obiettivo la massimizzazione del benessere collettivo nel medio lungo termine. Pertanto ho cercato dei valori di riferimento coerenti con l’impresa sociale e la professione d’aiuto, da cui far discendere delle tecniche di marketing specifiche, coerenti e armoniche.

In questa ricerca ho pensato che i principi del counseling rogersiano fossero adatti a questo nuovo modo di fare marketing, e la neonata realtà dei Nidi Famiglia Associati sta rappresentando per me un prezioso campo pratica su cui verificare quest’ipotesi. In tal senso congruenza professionale, empatia, accettazione positiva e incondizionata, sono diventati strumenti di lavoro concreto.

Inoltre, durante la stesura, è gradualmente emerso alla mia consapevolezza il bisogno di un modello di comunicazione specifico da prendere come riferimento per le attività di marketing. Un modello che andasse oltre le diffuse pratiche manipolative, volte a condizionare il comportamento del consumatore attivando le aree dei bisogni carenziali attraverso lo stimolo di sentimenti negativi; ansie, paure, senso di colpa e inadeguatezza. Ritengo di aver individuato nella comunicazione non violenta uno stile di comunicazione empatico adatto al nostro scopo. Un modello capace di costruire relazioni per cogliere i bisogni profondi e offrire soluzioni utili al loro soddisfacimento, nella piena libertà delle persone. I principi del counsling rogersiano e la comunicazione non violenta sono quindi diventati i miei punti di riferimento nel lavoro quotidiano. Quello che sto facendo, le mie strategie, la comunicazione, le pratiche commerciali, lo scritto di un volantino, sono coerenti con questi principi, o qualcosa stride e va ripensato?

Un faro che brilla nella notte è quanto di più rassicurante possa accompagnare un marinaio in navigazione. Può tirar vento, ruggire l’onda, mordere il freddo, si può sentire stanchezza, paura e solitudine, ma quella lucetta che brilla in lontananza trasmette forza, coraggio e determinazione, e soprattutto ci mantiene dritti sulla nostra rotta. @ Marketing per l’impresa sociale

So, per esperienza personale, quanto possa essere difficile esporsi in prima persona attraverso l’impresa sociale o la professione d’aiuto. Per i più sensibili gettarsi nella mischia della comunicazione può essere troppo faticoso. Paure e insicurezze dentro di noi possono manifestarsi facendo vacillare la nostra volontà e offuscando la nostra visione. Troppa gente che urla, che sgomita, pronta a tutto pur di sovrastare il prossimo. Ma l’invito, per tutti coloro che si occupano di impresa sociale e per i professionisti delle relazioni di aiuto, è di considerare la comunicazione come una forma d’amore. È comunicando che possiamo entrare in relazione con l’altro, ed è sempre comunicando che possiamo diffondere la nostra opera e vederla concretizzarsi nel mondo.

L’invito è di superare il pregiudizio diffuso e comprensibile rispetto al marketing odierno, e di contribuire, invece, a costruire un nuovo modello di comunicazione d’impresa che sia, umanistico, etico e sistemico. In una parola evolutivo. Abbiamo bisogno di una comunicazione che ci rispecchi, una comunicazione che parli da cuore a cuore, che coinvolga tutto l’essere, mente, corpo e anima. Una comunicazione che ci narri le meraviglie che ci attendono oltre l’orizzonte della fatica.

Il démone non ha colpa, la comunicazione ci rispecchia e nostra è la responsabilità dell’uso che ne facciamo, prendiamoci quindi cura delle nostre parole, perché la parola crea.

Nidi Famiglia Associati , siamo qui con voi e per voi.