La flessibilità del servizio
Un’altra caratteristica peculiare del nido famiglia è la flessibilità.
Il nido famiglia si propone come servizio “flessibile” nella misura in cui offre la possibilità di venire incontro alle esigenze particolari della singola famiglia e del singolo bambino.
Per esempio, la possibilità di scegliere l’orario di entrata e di uscita, insieme a quella di definire le ore di permanenza all’interno del nido famiglia (anche differenziandole per giorno) permette di soddisfare la richiesta di genitori che hanno turni di lavoro o comunque orari o bisogni particolari.
Mi viene in mente un papà, che lavorando fino a tardi la sera, accompagnava la sua bimba alle 9.45, considerando sacra quell’oretta e mezza che passava insieme da solo con sua figlia ogni mattina prima di venire da me. E arrivavano mano nella mano salutandosi con una complicità davvero commuovente. E ancora, una nonna che poteva godersi il nipotino due pomeriggi a settimana, senza che diventasse un carico eccessivo, oppure una bimba che arrivava molto presto la mattina e faceva colazione con i miei figli prima che andassero a scuola.
Ma flessibilità vuol dire anche possibilità di accogliere richieste particolari, per esempio in termini di alimentazione. E significa anche poter declinare la proposta educativa e le attività in base ad esigenze specifiche.
Non si impone al gruppo una programmazione pre-definita, bensì, partendo dall’ascolto, nella relazione autentica, ci si accompagna e sostiene nella crescita. Significa rispettare i tempi dei singoli bambini e del gruppo in generale.
La flessibilità è un valore aggiunto del nido famiglia nella misura in cui, tuttavia, si tratta di una flessibilità regolamentata. Con questo intendo dire che la flessibilità è positiva se si esprime all’interno di un quadro di riferimento che consente di mediare tra le diverse esigenze particolari e la comunità in generale. Ovvero andare incontro ad un’esigenza particolare non vuol dire perdere di vista il “sistema” intero, il gruppo.
Il nido famiglia è una comunità che va tutelata in quanto tale, per cui se un bambino frequenta, per esempio, un solo giorno a settimana, farà fatica ad inserirsi nel gruppo che, probabilmente, resterà un gruppo di quattro bimbi più uno. Lo stesso un orario di entrata alle 11 non potrà essere accolto se a quell’ora la Tagesmutter e il gruppo di bimbi è intento in attività. In questo senso l’impossibilità di accogliere in alcuni casi la richiesta particolare non è sinonimo di rigidità, quanto piuttosto di professionalità.
Questi sono solo semplici esempi; l’intenzione è quella di sottolineare la delicata attenzione che la Tagesmutter pone nell’accogliere specifiche esigenze e tutelare allo stesso tempo l’armonia e la serenità dell’intero gruppo di bimbi a lei affidati, condizione affinché l’esperienza all’interno del nido famiglia sia un’esperienza di crescita positiva. Quindi flessibilità si coniuga con il rispetto di tutti gli attori coinvolti, bimbi singoli, gruppo come entità a sé e Tagesmutter, la quale si pone come custode di un ordine del vivere insieme, all’interno della casa, fornendo quel contesto fisico ed emotivo, che garantisce il benessere dei bambini accolti.
La regola non è rigidità in contrasto con la flessibilità, ma dà un confine, ha un senso positivo, è proprio ciò che permette la relazione, l’esperienza nutriente, la libera espressione. Ed è in un quadro regolamentato che il singolo può trovare posto, coniugando l’esigenza di essere riconosciuto nella sua unicità e appartenere ad un gruppo che lo aiuta a costituirsi un’identità personale e sociale.