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L’affidamento nominale

Abbiamo già parlato della domesticità e del piccolo gruppo come caratteristiche distintive di questo servizio all’infanzia. Ora vorrei soffermarmi su un’altra qualità unica del nostro servizio: l’affidamento nominale e continuativo. Cosa significa e perchè è importante?

Il piccolo gruppo di bambini nella fascia 0-3 anni, accolti all’interno della casa, è affidato alle cure ed attenzioni della Tagesmutter scelta dalle famiglie per i propri bambini. Parliamo di una scelta ben precisa, parliamo di fiducia.

I genitori si trovano di fronte alla decisione delicata e carica di emozioni di valutare quale soluzione preferire per i propri bambini. La fiducia lungi dal poter essere pretesa è alla base di un rapporto che nasce, si costriuisce e si rinnova giorno per giorno nella relazione quotidiana. Si nutre della presenza, della capacità di essere della Tagesmutter, che è lì con i bambini e per i bambini, con i genitori e per i genitori.

Trovare un punto di riferimento stabile è evidentemente importante sia per la famiglia sia per il bambino. Per quest’ultimo la Tagesmutter fornisce quella base sicura da cui partire per andare incontro a nuove esperienze e un luogo sicuro cui tornare quando se ne sente la necessità. Per le famiglie la certezza di una persona dedicata, che ha il piacere e il tempo di accompagnare i bambini, costruendo e custodendo quell’ambiente fisico e affettivo che dà sicurezza a bimbi, è un grande valore, così come lo è la possibilità di confrontarsi quotidianamente con una persona capace di offrire ascolto e professionalità.

In questo contesto anche la proposta educativa ne esce rafforzata. Sappiamo che il bambino cresce e apprende in una matrice relazionale ed è quindi la qualità della relazione, l’empatia offerta che consente lo sbocciare dei suoi talenti. La relazione è costruita insieme, la proposta educativa nasce dall’ascolto ed è mossa dall’intento di andare alla scoperta di una realtà non preventivata. Questo concretamente significa che il bambino, lungi dall’essere visto come una scatola vuota da riempire e iperstimolare secondo un tempo di prestazione tipico dell’adulto, è piuttosto uno scrigno prezioso e sacro che contiene il proprio personale tesoro. Pregiudizi, teorie, schemi e presunte verità oggettive sono barriere alla relazione autentica, che invece ha bisogno di capacità di mettersi in gioco e di umiltà, per scrivere ogni volta una nuova storia, che non è mai solo dell’adulto o solo del bambino.

Tutto questo richiede tempo, fiducia, presenza e quotidianità.

Tutto questo è «nido famiglia».