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Lettura condivisa…in età diverse!

lettura condivisa in età diverse

Questo è il nostro obbligo

nei confronti del bambino:

 dargli un raggio di sole,

e seguire il nostro cammino.

 

Cosi scriveva Maria Montessori, e credo che anche per quanto riguarda la lettura sia così. Tanto più i bambini saranno abituati, fin da piccolissimi, a rimanere avvolti nell’abbraccio di mamma e papà con la consuetudine di sfogliare un libro, tanto più saranno incuriositi dalle storie che ogni libro racchiude.

E così, anche le nostre abitudini di adulti valgono più di mille parole. I bambini che hanno la possibilità quotidiana di entrare in contatto in modo indiretto con i libri (trovarne in ogni angolo della casa, vedere la mamma ed il papà che leggono…) saranno facilitati nell’approccio alla lettura.

Detto questo, naturalmente, per poter cogliere la complessità di una storia sono necessarie competenze che il bambino acquisisce passo dopo passo durante la sua crescita.

Ma se è vero che le esperienze precoci e le primissime relazioni formano la personalità e influenzano esperienze successive, anche in età adulta, (teoria dell’attaccamento di Bowlby), e che la lettura è un mezzo per rafforzare l’esito di un attaccamento sicuro essenziale per la crescita armonica delle competenze del bambino (progetto “Nati per leggere”), allora è auspicabile cominciare a stare insieme con un libro appena possibile!

La lettura condivisa è innanzitutto un’esperienza di contatto e vicinanza, di attenzione dedicata, una coccola reciproca. E se intendiamo il libro quale mezzo della narrazione, va da sé che sia un’esperienza alla portata anche di bambini piccolissimi e che una stessa lettura sia possibile anche con bambini di età diversa. Se il racconto è narrazione e comunicazione, infatti, è anche dialogo attorno a degli eventi e delle cose; un racconto, così, può essere utilizzato sia con i più piccini per far cogliere i suoni, la pronuncia, i nomi di cose, azioni e persone, il collegamento parola – immagine; sia con i più “grandicelli” (dai 18/20 mesi) i quali coglieranno la sequenzialità prima – dopo, la logica causa – effetto, le sfumature degli stati emotivi.

A seconda dell’età del bambino, inoltre, una stessa immagine può essere letta in maniera diversa: dapprima sarà semplicemente un nominare la figura illustrata, poi si andranno ad aggiungere via via più particolari (facciamo uso degli aggettivi! Quanta ricchezza proporremo ai nostri bambini descrivendo non solo i colori, ma anche tutta quella serie di caratteristiche proprie di ciascun oggetto!), fino a costruire una vera e propria storia intorno alla figura, creando un evento antecedente e magari lasciando lo spazio per continuare il racconto insieme. In questo modo andremo a stimolare anche la fantasia e oltre alla lettura, potremo dar vita a nuovi giochi di racconti e storie inventate, altro grande valore indiscutibile per la crescita armonica e sana dei nostri figli!

Altro vantaggio per la lettura condivisa con bambini di età diverse risiede nel fatto che i bimbi abituati all’ascolto di storie saranno potenziali lettori in grado di ascoltare e comprendere, anche se non nella totalità, storie più articolate e complesse, accorciando così il salto dai due anni in avanti, preparandoli alla scuola dell’infanzia.

Valentina Noce, nido famiglia Il Sogno di una Noce.